Salve,
decisamente spettacolare la manifestazione a Roma del 14 novembre 2008.
Partiamo dal principio così scrivo il mio solito diario schifoso.
Verso mezzanotte arrivano otto pullman alle pensiline, tra cui 2 di ingegneria... siamo tanti.
C'è qualche problematica con la gestione dei gruppi all'inizio ma si parte, tosti, forti e pieni di sprang... ehm speranze.
Questa volta ho creato un missile, l'ho messo nel pancione del pullman. Fatto con C-4, mini bombe nucleari all'interno ed un dispositivo telecomandato per la distruzione di massa del governo. Un missile intelligente con target palazzo Chigi.
Ok, finisco qui la parte autobiografica della situation.
Ovviamente non spiego cosa succede dentro il pullman quando si fanno viaggi medio-lunghi, siamo stati tutti calmi, abbiamo dormito, abbiamo cantato... e basta (magari).
Perfietto, si arriva a Roma siore e siori. I ricercatori corrono alla Sapienza mentre noi arriviamo a piazza della Repubblica, stesso scenario del 17 ottobre. Siamo grandi, attivi. Partiamo per scontrarci con il corteo che veniva dalla Sapienza. In questo modo tutti gli altri collettivi compresi sindacati si accodano a noi, gran soddisfazione. Ci siamo guadagnati una posizione intermedia nel corteo.
Passano le ore, la stanchezza si fa sentire. Se ne vedono di tutti i colori, aria di carnevale con carri, maschere e vestiti, atmosfera serena, persone incazzate nere, cori e palazzi da far crollare e il solito grande immancabile suono della manifestazione di Roma impossibile da paragonare con le altre città... è sempre una grande emozione.
Non per essere campanilista ma siamo riusciti a tenere alta la testa per tutto il tempo e ad essere quasi sempre attivi, anche rispetto agli altri collettivi, dietro lo striscione onda calabra.
Siamo arrivati a piazza Navona e gli altri già erano andati a Montecitorio, rendetevi conto di quanto era lungo il corteo. Lì ci siamo un pò ristorati dopodichè siamo ritornati ad Avignina per prendere il pullman.
Scontento del fatto che non hanno parlato minimamente della Calabria, come al solito, nessuna intervista... dall'inizio della protesta fino alla fine destinati ad essere emarginati come nel meteo. Anche per questo, facciamoci sentire sempre di più e teniamo duro.
Tornato a casa mi sono aggiornato un pò sull'andamento della situation descritta prima, ho visto qualche video, letta qualche intervista, ma rimasto sconcertato dalla "testa dura" della Gelmini che si dice orgogliosa dell'ultimo decreto fatto. Ma vorrei capire... è orgogliosa di aver fatto l'ennesimo decreto antidemocratico che fa rivoltare l'università?
Per tutti quelli che credono nel governo, per favore rendetevi conto di questi atti di incoerenza da parte dei ministri.
Volevo dire un'altra cosa ma me ne sono scordato, che memoria di ***... al massimo modifico il post... si ritorna in P2 a lavorare.
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domenica 16 novembre 2008
sabato 18 ottobre 2008
17 ottobre: non c'è niente da festeggiare
....... come si ribadisce sempre nella Filol 8.
Far ritirare il decreto è difficile ma non ci si arrende. Ieri abbiamo manifestato sotto il ministero con grande forza ed arrabbiatura; contro la Gelmini scuole, università e ricercatori.
Napolitano dice di non ingigantire le cose e di "non dire sempre di no", ma in contrasto ci sono 2 cortei di Milano e il grande corteo di Roma indetto dai sindacati di base.
Il risultato è senza dubbio un segnale di partenza molto determinato. La stampa conferma le 500 mila persone al corteo.
La partecipazione dell'Unical c'è stata, 30-40 persone, di cui 15-20 per reggere uno striscione di 10 metri che esprimeva tutta la nostra rabbia. Dobbiamo lavorare sodo per incrementare questo numero, arrivare sempre più incazzati, informati, e consapevoli che "se non cambierà, dura lotta sarà".
Far ritirare il decreto è difficile ma non ci si arrende. Ieri abbiamo manifestato sotto il ministero con grande forza ed arrabbiatura; contro la Gelmini scuole, università e ricercatori.
Napolitano dice di non ingigantire le cose e di "non dire sempre di no", ma in contrasto ci sono 2 cortei di Milano e il grande corteo di Roma indetto dai sindacati di base.
Il risultato è senza dubbio un segnale di partenza molto determinato. La stampa conferma le 500 mila persone al corteo.
La partecipazione dell'Unical c'è stata, 30-40 persone, di cui 15-20 per reggere uno striscione di 10 metri che esprimeva tutta la nostra rabbia. Dobbiamo lavorare sodo per incrementare questo numero, arrivare sempre più incazzati, informati, e consapevoli che "se non cambierà, dura lotta sarà".
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