martedì 16 giugno 2009

Prima giornata di selezioni

Prima giornata dura di lavoro per i nostri addetti ai lavori pubblici nel nostro ateneo. Lavoro durissimo quello di raccogliere voti, lavoro un pò meno duro quello di diffondere le idee delle liste e propagandare il programma; programmi che a volte sono realmente molto costruttivi, ma probabilmente in tutti questi anni si sono rivelati in PuFF! nonché poco visibili agli studenti.
A tal proposito un'analisi preliminare di ciò che è stato l'attacchinaggio di manifesti è necessaria:
- Manifesto gigante di svariati eurox
- Vota ciccio
- Vota la lista
- Vota al senato, al consiglio, al mare e in montagna
- Giorno 16-17
- Propost..... ehm questo punto non c'è

Ripeto che le proposte ci sono... nel programma, non ci sono quando si innesca il devastante, nonché distruttore di anime critiche, motore cerca-voto. Per non parlare delle raffinate operazioni di stacchinaggio, che effettivamente in qualche modo hanno pulito l'università da esagerata immondizia e inoltre:
- Una lista per bacheca
- Una lista ogni giorno (grandioso algoritmo round robin)
- Spazio occupato scorrettamente ed esclusivamente per le liste in tutto questo periodo
- Attaccati pure male

Ricordo brevemente l'uso dei manifesti:
- Nominare la lista
- Descrivere brevemente i punti salienti di un programma e gli obiettivi sociali e politici di una lista
- Rendere visibile una lista in una piazza, facoltà, ecc.
- Possibilmente ecologico

Ora chiunque avrà capito che il primo punto è stato abbondante, il secondo punto inesistente, il terzo punto inutile, il quarto punto neanche a pensarci (figuriamoci se uno ci pensa dopo che una associazione ha qualche decina di migliaio di euro in tasca, si sono visti anche camioncini pubblicitari di quelli cOOl).

Finiti i preliminari, e ci sarebbe molto altro da dire, soprattutto sugli stacchinaggi, passiamo finalmente al giorno delle elezioni.
Tutto perfettamente in regola, tutto procede bene, niente da dire.
...
...
- La campagna elettorale come da regolamento delle elezioni doveva essere chiusa almeno un giorno prima, mentre si ritrovano attaccati manifesti ai seggi, volantinatori ovunque, e addirittura tavolini.
- Coriandoli sul ponte, a forma di rettangoli, ben colorati e di plastica, uno schifo su cui camminare.
- Io già odio i mezzi sul ponte, ma oggi è stato uno show, anzi una radunata, meglio ancora una gara all'ultimo scooter tappezzato di manifesti.

Per fortuna all'interno dei seggi tutto sembra essere andato per il verso giusto.

A domani per una nuova, nuovissima, all'insegna del cambiamento radicale... giornata tettorale!

mercoledì 10 giugno 2009

Libertà di reprimere

Salute a voi tutti,
è da tanto che non scrivo su questo blog, nonostante per me abbia un valore importante ed è uno dei pochi spazi in cui riesco a scrivere e ad esprimere le mie idee in modo satirico e soggettivo.
Molte cose sono successe dall'ultimo post, a partire dalla militarizzazione dell'ateneo alle odierne elezioni.

Ma oggi vi parlerò di un nuovo diritto costituzionale che sancisce la libertà degli individui, prettamente o correlatamente politici, di reprimere la libertà di espressione e di manifestazione delle proprie idee.
Questo diritto è stato prontamente sfruttato in molte situazioni, ma l'apice si è raggiunto con el magnifico Napolitano invitato da el magnifico rettorus erectus.

Grazie a dei compagni siamo riusciti a manifestare, con striscioni e schiamazzi e grida feroci il nostro dissenso all'inaugurazione dell'anno accademico; causato dalla mancata presenza di studenti veri in acciaio inox 18 carati in aula magna, e dalla crisi e conseguente privatizzazione dell'università (sogno del rectorouse non ancora avverato poiché classificata come università virtuosa). In quel contesto, sono avvenute alcune vicende che per delicati motivi non sto qui a descrivere, e che ad oggi, sono pervenute le prove di una sottolineata repressione nei confronti del libero pensiero.

Ebbene siore e siori, piduisti e disobbedienti, onde su onde, siamo qui oggi, a qualche ora prima della partenza per l'aula magna, che pensiamo al presente, al passato e alla vicina assemblea d'ateneo. Un'assemblea importante, forse poco frequentata, ma di riflessione e dura autocritica, nonché ennesimo punto di partenza per delineare la nostra posizione all'interno dell'università e della società.

Siore e siori, buona assemblea a tutti, e non pensate troppo all'esito sconcentrante delle elezioni. Come disse un mitico giardiniere pollice rosso: chi comanda non è al potere, ma è a potare...