lunedì 3 novembre 2008

Moderazione morte della protesta

Salve,
con molta moderazione stiamo mandando avanti questa protesta e la voglia di cambiar l'università, e allo stesso tempo la morte di questa mobilitazione si avvicina.

Allora o ci diamouna svegliata oppure soccombiamo nuovamente per la gioia di un governo che gli piace fare il tira e molla per farci scordare tutto.
In questi casi fare azioni estreme è significativo in tutti i sensi. Il primo è quello che ti puoi mettere nei guai, il secondo è che se tutti fossimo convinti di fare tale follia le cose cambierebbero... e come.

Ovviamente, sono il primo a non esagerare, però non sarò il primo di certo a mollare.

Oggi sono rimasto in presidenza, e per la seconda volta mi sono perso un'assemblea. Ovviamente il risultato è stato distruttivo, perchè, scusate la cattiveria, i signori in assemblea si sono degnati di moderarsi ulteriormente dopo non essere neanche stati all'università per un giorno a vedere come andavano le cose durante il blocco accademico. E come se non bastasse, si impauriscono di una occupazione che loro non hanno mai fatto.

Chiusa questa parentesi contro tutte le persone moderate, disinformate, e con tanta voglia di fare un ponte grosso quanto quello di Brucchlin, se dobbiamo attivarci seriamente almeno non spaventiamoci di perdere 1 ora di lezione al giorno, che si recuperano in un battibaleno nel giro di 2 giorni di studio sugli appunti del collega.

Dopodichè un rettore molto tripla, quadrupla faccia, del quale non ho parlato a riguardo nell'assemblea d'ateneo, si è parato (scusate il termine) il culo in modo egregio quasi come per mettersi in prima fila.

E allora, per favore, smettiamo di fare i moderati, e diamo mazzate a tutti dopo aver sorbito anni di attacchi sociali ed interessi trasversali università/politica.

Il Preside di Facoltà è stato si molto cortese, ma allo stesso tempo anche pressato oggi dal ricominciare l'attività assieme alle sue veline e scagnozzi. Allora, ripeto, la moderazione non porta a nulla, solo a far svanire la mobilitazione.

Non so più come ripeterlo. In tutta Italia ci sono rettori che chiedono le dimissioni, occupazioni di settimane e settimane, professori e ricercatori in piazza, cortei giornalieri, assedi, manifestazioni mai avvenuto prima...
E noi? Che ci caghiamo sotto di perdere qualche lezione perchè ancora ora vediamo tutto andare bene e perchè il governo ci promette delle stronzate per far calmare le acque?

Cosa propone il governo? Un nuovo decreto salvavita all'università, anzi, è stato cambiato in una forma più democratica... udite udite... la Gelmini vuole scrivere un Disegno Di Legge. WoW! Che oltretutto è stato slittato, guardacaso... forse per far fermare un pò le proteste nelle varie città di questo Paese (Paese che ha per Stato un insieme di Istituzioni infami e sanguisuga)?

Parliamoci chiaro, che DdL vuoi che venga scritto da una saputella come la nostra ministra? Altri 2 articoli (e sottolineo 2) che mettono nuovamente a soqquadro la nostra istruzione? Che in un paio di decreti come già fatto, tra Berzusconi, Treconti, Brutetta e Gelminni, combinano DINUOVO un disastro esistenziale eclatante esageratamente assurdo?

Altra cosa, pregherei quelli che dicono "bisogna trovare una forma alternativa di lotta, un'altra via per cambiare le cose, un'altra forma di protesta", di, per favore, per piacere, ma veramente, di pensare prima ad una cavoletta di proposta alternativa invece di fare solo parole ed analizzare il contesto in modo passivo.

A che è servita l'occupazione + blocco didattico a ingegneria? ................. a creare un collettivo di decine e decine di persone che organizzano vari eventi e indicono assemblee? Yesse!

A che sono serviti i rappresentanti? A niente, se non a romperci le scatole di tonno perchè si cagano sotto, e invece di rappresentare gli studenti rappresentano loro stessi? Yesse!

Non ho parole... anzi, meglio così, che di parole se ne fanno tante (come quelle di questo post, poveretto infangato stavolta da nomi ignobili)

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